CENTRALI AD ACQUA FLUENTE

Impianti che sfruttano il flusso naturale di fiumi o torrenti, con portata variabile a seconda della stagione.

IDROELETTRICO

Matteo Ballista

10/9/20253 min read

Centrale Idroelettrica ad acqua fluente
Centrale Idroelettrica ad acqua fluente

CENTRALE IDROELETTRICA AD ACQUA FLUENTE

IMPIANTI CHE SFRUTTANO IL FLUSSO NATURALE DI FIUMI O TORRENTI, CON PORTATA VARIABILE A SECONDA DELLA STAGIONE

Le centrali ad acqua fluente rappresentano una modalità di produzione idroelettrica tra le più naturali: l’acqua di un fiume o torrente viene convogliata, senza grandi bacini d’accumulo, verso turbine che ne sfruttano la forza per generare elettricità. È una tecnologia più leggera rispetto alle grandi dighe, che si adatta bene a paesaggi montani o zone attraversate da corsi d’acqua con dislivello sufficiente.

Come funziona

Si preleva l’acqua da un corso naturale, spesso tramite una presa o derivazione, indirizzandola attraverso canali o vasche di carico. Senza creare un bacino permanente di grande dimensione, l’acqua fluisce verso la turbina grazie al dislivello (salto), mettendo in moto le pale che azionano un alternatore. Dopo aver generato energia, l’acqua ritorna al corso d’acqua da cui proveniva.

La produzione dipende molto da due grandezze: la portata, cioè quanto flusso d’acqua è disponibile in un dato momento, e il salto, la differenza di quota tra il punto di prelievo e la turbina. In stagioni piovose o in periodi di scioglimento neve, la portata è maggiore; durante siccità o in estate può diminuire parecchio.

Vantaggi

Le centrali ad acqua fluente offrono diversi pregi. Prima di tutto, hanno un impatto ambientale più contenuto: assenza di grandi invasi significa meno allagamenti, meno modifiche al paesaggio, minore alterazione degli habitat acquatici. Sono anche economicamente più snelle, con costi iniziali inferiori rispetto alle grandi dighe, pur mantenendo buona efficienza operativa.

Dal punto di vista della sostenibilità, sono utili per garantire una produzione “continua” nel mix energetico: quando il sole non splende o il vento non soffia, i fiumi contribuiscono se la portata è sufficiente. Non essendo dipendenti da combustibili, evitano emissioni nocive durante il funzionamento.

Limiti

L’elemento più critico è la variabilità della portata. In periodi secchi o con scarsa pioggia la produzione può calare drasticamente, mettono a rischio la continuità o la quantità di energia prodotta. Altra sfida è la scarsa capacità di accumulo: non potendo immagazzinare grandi quantità d’acqua, non si può “presa in anticipo” produzione per usarla poi nei picchi.

Ci sono poi questioni ecologiche da considerare: derivazioni o deviazioni di flusso possono alterare il deflusso naturale, impattare organismi acquatici, cambiare temperatura e qualità dell’acqua. Le concessioni normative e il rispetto del deflusso ecologico diventano elementi fondamentali per garantire che questi impianti siano davvero sostenibili.

Situazione in Italia

In Italia l’energia idroelettrica rimane una risorsa chiave tra le rinnovabili. Sono presenti migliaia di impianti, molti dei quali piccoli o medi, sparsi soprattutto nel Nord e nelle zone alpine/appenniniche; queste aree offrono dislivelli naturali utili e corsi d’acqua con buona portata.

Qualche esempio:

  • La centrale di Albosaggia, che utilizza un turbina Pelton con presa sul torrente Torchione: un impianto storico ma modernizzato, ben integrato nel territorio.

  • La centrale di San Mauro Torinese, che sfrutta il fiume Po con turbina Kaplan-generatore per produrre energia annua significativa pur essendo ad acqua fluente.

Prospettive future

Per il futuro le opportunità riguardano miglioramenti tecnologici e gestionali. Ammodernare impianti esistenti può aumentare l’efficienza, ridurre le perdite e migliorare la resilienza dei sistemi idraulici. Strumenti di monitoraggio in tempo reale aiutano a prevedere variazioni climatiche o stagionali della portata e a limitare sprechi.

Maggior attenzione nella progettazione può minimizzare gli impatti su ecosistemi: garantire deflussi naturali, permettere il passaggio di specie acquatiche, mantenere qualità dell’acqua. Anche l’integrazione con altre fonti rinnovabili può rafforzare la stabilità del sistema energetico nazionale.

Indice delle Tecnologie Idroelettriche:

  1. Centrali ad acqua fluente
    Impianti che sfruttano il flusso naturale di fiumi o torrenti, con portata variabile a seconda della stagione.

  2. Centrali a bacino (o a invaso)
    Impianti che accumulano acqua in bacini per sfruttare la caduta (salto) per la produzione energetica, con possibilità di regolazione.

  3. Centrali ad accumulo (di pompaggio)
    Sistemi dotati di bacini a monte e valle che permettono di pompare acqua durante i periodi di bassa domanda e produrre energia nei momenti di picco.

  4. Piccolo / micro-idroelettrico / recupero su infrastrutture già esistenti
    Impianti di piccola scala che usano portate modeste o strutture già costruite (canali, acquedotti, etc.), con basso impatto ambientale.

  5. Tipologie di turbine e salto variabile
    Diversi modelli di turbine (es. Francis, Kaplan, Pelton) adatti a condizioni diverse di dislivello (salto) e portata d’acqua.