Incentivi Statali e Detrazioni Fiscali
Incentivi e Detrazioni Fiscali per Impianti Residenziali
Bonus Casa (Detrazione 50%/36% per ristrutturazioni edilizie)
Ecobonus (Detrazioni 65% - riqualificazione energetica edifici)
Superbonus (110%→90%→65%): detrazione potenziata per eco-sismariqualificazione
Incentivi per Impianti Industriali e PMI
Contributi PNRR "Autoproduzione FER nelle PMI"
Nuova Sabatini Green
Credito d'imposta beni strumentali 4.0
Reverse Charge IVA
Titoli di Efficienza Energetica (TEE)
Incentivi per Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e Autoconsumo Collettivo
Tariffa incentivante GSE
Remunerazione ARERA
Contributo in conto capitale (PNRR)
Incentivi per il Settore Agricolo e Agroindustriale
Bando “Parco Agrisolare” – Fotovoltaico su tetti agricoli fino all’80% a fondo perduto
Incentivi per l’“Agrivoltaico innovativo” (Impianti fotovoltaici integrati nell’agricoltura)
Bioenergie e altri incentivi in ambito agricolo
Bandi Regionali e Incentivi Locali Attivi (2025)
Basilicata – “Bonus Fotovoltaico” per famiglie
Lombardia – contributi per rifugi alpini e CER
Lazio – Bando CER e imprese
Emilia-Romagna – sostegno CER (esteso 2025)
Piemonte – efficienza imprese (100% combinato)
Marche – PSR 2024 agrivoltaico
Friuli Venezia Giulia
Sardegna – Reddito energetico regionale
Incentivi e Detrazioni Fiscali per Impianti Residenziali
Per le famiglie e i proprietari di abitazioni, lo Stato italiano mette a disposizione diverse agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni d'imposta per interventi di utilizzo di fonti rinnovabili ed efficientamento energetico. Le principali sono il Bonus Casa (detrazione ristrutturazioni), l'Ecobonus (riqualificazione energetica) e il Superbonus - quest'ultimo in forma ridotta dopo il 2024. A queste si affiancano contributi diretti come il Reddito Energetico nazionale e il meccanismo del Conto Termico.
Bonus Casa (Detrazione 50%/36% per ristrutturazioni edilizie)
Il Bonus ristrutturazioni consente una detrazione IRPEF sulle spese per interventi edilizi, tra cui l'installazione di impianti da fonti rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici ad uso domestico) destinati principalmente all'autoconsumo. Per le spese sostenute nel 2025, la detrazione è pari al 50% per le abitazioni principali (prime case) e al 36% per le altre unità immobiliari, da ripartire in 10 anni. Il limite di spesa agevolabile rimane €96.000 per unità. Questa aliquota del 50% sulle prime case è stata prorogata fino al 31 dicembre 2025, dopodiché dal 2026 la detrazione scenderà al 36% (e per le seconde case al 30% nel 2026-27). È obbligatorio inviare comunicazione informativa all'ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori per gli interventi energetici. Beneficiari dell'agevolazione sono i proprietari (o titolari di diritti reali, es. usufrutto, locatari con consenso) di immobili residenziali e condomini. Dettagli sintetici Bonus Casa: beneficiari - persone fisiche (proprietari, usufruttuari, inquilini autorizzati); incentivo detrazione IRPEF 50% (prime case) o 36% (seconde case) su impianti fotovoltaici e altri interventi edilizi, tetto spesa €96.000; requisiti immobile residenziale esistente, comunicazione ENEA obbligatoria, esclusi dal 2025 gli interventi di sostituzione caldaie a gas fossile; scadenza 31/12/2025 per aliquota 50% (poi riduzione graduale al 36% e 30% nei due anni successivi).
Ecobonus (Detrazioni 65% - riqualificazione energetica edifici)
L'Ecobonus riguarda le detrazioni per interventi di efficientamento energetico (es. isolamento termico, sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore, installazione di collettori solari termici, generatori a biomassa, etc.). Fino al 2024 questo incentivo prevedeva aliquote dal 50% al 65% (o superiori per lavori condominiali) a seconda dell'intervento. A partire dal 2025, la Legge di Bilancio ha rimodulato anche l'Ecobonus uniformandolo di fatto al Bonus Casa, con aliquota base 36% (innalzata a 50% per spese su abitazioni principali nel 2025). In altre parole, dal 2025 l'ecobonus "classico" al 65% non è più previsto, venendo sostituito da una detrazione fissa del 50% (prime case) o 36% (seconde case) per tutti gli interventi di riqualificazione energetica ammessi. Restano invariati i massimali di spesa per le singole tipologie di intervento (ad es. €30.000 per sostituzione caldaia a pompa di calore, €60.000 per pannelli solari termici, coibentazioni, etc.). Importante: sono escluse dalle spese detraibili 2025-2027 le installazioni di nuove caldaie a gas (combustibili fossili) - queste non beneficiano più né di ecobonus né del bonus casa, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica. Beneficiari dell'ecobonus possono essere sia persone fisiche (IRPEF) sia soggetti IRES (es. imprese proprietarie di edifici) per interventi su edifici esistenti. Nota: Le detrazioni Bonus Casa ed Ecobonus non sono cumulabili tra loro per le medesime spese. Il contribuente dovrà scegliere quale agevolazione applicare in base alla tipologia di intervento (edilizio vs. energetico). In pratica però dal 2025 entrambe confluiscono nel medesimo regime di aliquote decrescenti, distinguendo solo la destinazione d'uso (prima casa o meno).
Tabella riepilogativa delle principali detrazioni e incentivi per impianti fotovoltaici residenziali nel 2025. Le aliquote di detrazione fiscale per interventi su abitazioni principali restano al 50% fino al 31/12/2025, mentre scendono al 36% per le seconde case. Il Superbonus residenziale prosegue in forma ridotta al 65% nel 2025 per chi ha avviato i lavori entro metà ottobre 2024. È inoltre disponibile il "Reddito energetico" nazionale per impianti fotovoltaici gratuiti a famiglie a basso reddito, incentivi specifici per Comunità energetiche e, in arrivo, il Conto Termico 3.0 con contributi fino al 65% per fotovoltaico abbinato a pompe di calore.
Superbonus (110%→90%→65%): detrazione potenziata per eco-sisma riqualificazione
Il Superbonus, introdotto nel 2020, ha offerto una detrazione straordinaria del 110% per interventi integrati di riqualificazione energetica e antisismica. Negli anni successivi l'incentivo è stato progressivamente ridotto e prorogato con aliquote decrescenti. Nel 2025 il Superbonus residuo per il settore residenziale è pari al 65% delle spese sostenute. Si tratta dell'ultimo anno di fruizione (decalage finale) destinato a condomini, edifici da 2 a 4 unità immobiliari posseduti da persone fisiche, ONLUS/terzo settore e cooperative edilizie.
L'installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi "trainati" ammessi, a condizione che sia effettuata insieme a un intervento "trainante" di efficienza energetica sull'edificio (es. cappotto termico o caldaia a pompa di calore) che garantisca il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio. La detrazione copre sia l'impianto FV sia eventuali sistemi di accumulo abbinati, con un limite di spesa dedicato di €2.400/kW (ridotto a €1.600/kW in caso di nuova costruzione/ristrutturazione edilizia) fino a un massimo di €48.000 per unità. L'energia elettrica non autoconsumata in sito deve essere ceduta in rete al GSE. Accesso: Per poter usufruire del Superbonus 65% nel 2025, era obbligatorio aver presentato la CILAS (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) entro il 15 ottobre 2024. Per i condomini, entro la stessa data doveva essere deliberata dall'assemblea l'esecuzione dei lavori e presentata la CILAS. In pratica, gli interventi iniziati dopo il 15/10/2024 non potranno accedere al Superbonus al 65%. La detrazione 65% si applica alle spese pagate entro il 31 dicembre 2025 (salvo eventuali ulteriori proroghe normative).
Incentivi per Impianti Industriali e PMI
Le imprese che investono in impianti per la produzione di energia rinnovabile (soprattutto elettrica) dispongono di una serie di incentivi sia sotto forma di contributi diretti a fondo perduto, sia come strumenti finanziari agevolati o risparmi fiscali. Queste misure sono pensate per favorire l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nel settore produttivo e per accelerare la transizione energetica nelle attività economiche, in particolare nelle PMI. Di seguito le agevolazioni principali attive dal 2025:
Contributi PNRR "Autoproduzione FER nelle PMI" (Impianti fotovoltaici e mini-eolici): questo incentivo finanzia l'installazione, da parte di piccole e medie imprese, di impianti fotovoltaici o mini-eolici per la produzione di energia elettrica destinata all'autoconsumo, eventualmente abbinati a sistemi di accumulo "dietro il contatore" (storage per uso differito). Le agevolazioni sono concesse come contributo in conto impianti a fondo perduto. L'importo finanziabile del progetto deve essere compreso tra €30.000 e €1.000.000. La percentuale massima di contributo è differenziata in base alla dimensione di impresa: 40% a fondo perduto per micro e piccole imprese, 30% per le medie imprese, +30% aggiuntivo sulle spese per sistemi di accumulo (se presenti nell'investimento) e un ulteriore 50% delle spese per una diagnosi energetica preliminare. Queste percentuali sono erogate tramite procedura valutativa a graduatoria: le domande vengono esaminate e finanziate fino a esaurimento fondi secondo punteggi e criteri di merito (es. localizzazione, efficienza attesa, ecc.). La dotazione complessiva è di €320 milioni, con riserva del 40% alle regioni del Mezzogiorno.
Nuova Sabatini Green: è un'agevolazione ministeriale rivolta alle PMI per facilitare l'accesso al credito nell'acquisto di macchinari, impianti e tecnologie. Consiste in un finanziamento bancario (durata max 5 anni, importo €20k-€4 milioni) con un contributo statale in conto interessi. Gli investimenti in impianti fotovoltaici rientrano tra quelli ammissibili, purché parte di un progetto più ampio di ammodernamento aziendale. La Sabatini "Green" prevede condizioni migliorative per interventi a valenza ecologica (tasso di contributo maggiorato).
Credito d'imposta beni strumentali 4.0: se l'impianto rinnovabile fa parte di un sistema integrato con tecnologie Industria 4.0, potrebbe in alcuni casi rientrare negli investimenti agevolabili con credito d'imposta Transizione 4.0. Tuttavia, la maggior parte degli impianti fotovoltaici "stand alone" non soddisfa i requisiti 4.0 a meno di essere abbinata a sistemi di controllo evoluti e interconnessi.
Reverse Charge IVA: l'installazione di impianti fotovoltaici presso imprese è soggetta a inversione contabile IVA (reverse charge). Ciò significa che l'IVA non viene addebitata in fattura dall'installatore, ma è assolta dall'acquirente mediante auto-fatturazione.
Titoli di Efficienza Energetica (TEE): anche noti come "Certificati Bianchi", sono incentivi basati sul risparmio energetico conseguito. Alcuni interventi in ambito industriale/agricolo che includono tecnologia rinnovabile possono generare TEE. I TEE vengono rilasciati dal GSE sulla base dei risparmi energetici certificati (1 TEE= risparmio di 1 tonnellata equivalente di petrolio) e possono essere venduti sul mercato ai distributori di energia obbligati, generando un ricavo per l'azienda.
Incentivi per Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e Autoconsumo Collettivo
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) insieme ai gruppi di autoconsumatori collettivi rappresentano una nuova forma di condivisione dell'energia pulita. In una CER, cittadini, imprese, enti locali possono associarsi per produrre energia da fonti rinnovabili e condividerla localmente, beneficiando di incentivi dedicati. A fine 2023 l'Italia ha adottato il quadro attuativo definitivo che ha definito gli incentivi economici e le modalità operative per CER e autoconsumo diffuso.
Tariffa incentivante GSE: Il fulcro del sostegno è una tariffa premio riconosciuta dal GSE sull'energia condivisa all'interno della comunità (ovvero la quota di energia rinnovabile prodotta e simultaneamente autoconsumata dai membri). Questa tariffa incentivante è riconosciuta per 20 anni dall'entrata in esercizio degli impianti. Il valore specifico dipende dalla fonte e dalla potenza: per impianti fotovoltaici fino a 1 MW si parla di tariffe nell'ordine di grandezza di 100-120 €/MWh sull'energia condivisa.
Remunerazione ARERA: In aggiunta alla tariffa GSE, ARERA riconosce un corrispettivo a copertura di parte degli oneri di rete evitati grazie all'autoconsumo locale. Nel 2024 tale importo è stato di circa 10 €/MWh sull'energia condivisa.
Contributo in conto capitale (PNRR): Per favorire l'avvio delle CER, lo Stato offre anche un contributo a fondo perduto (co-finanziato dal PNRR) fino al 40% del costo d'investimento per la realizzazione dei nuovi impianti rinnovabili condivisi.
Incentivi per il Settore Agricolo e Agroindustriale
Il settore agricolo beneficia di misure specifiche per l’adozione di fonti rinnovabili, riconoscendone il ruolo chiave sia nella produzione di energia green (es. bioenergie, fotovoltaico su edifici rurali, agrovoltaico) sia nella sostenibilità economica delle imprese agricole. Dal 2022 in poi, grazie al PNRR e ad altre iniziative, sono disponibili importanti incentivi dedicati a imprese agricole, cooperative, consorzi agrari e comunità energetiche in ambito rurale. Ecco i principali strumenti dal 2025:
Bando “Parco Agrisolare” – Fotovoltaico su tetti agricoli fino all’80% a fondo perduto: Il Parco Agrisolare è un investimento finanziato dal PNRR (Missione 2, Componente 1) e gestito dal Ministero dell’Agricoltura (MASAF) in collaborazione con il GSE. L’obiettivo è sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali delle aziende agricole, zootecniche e agroindustriali, rimuovendo contestualmente eventuale amianto e migliorando l’efficienza delle strutture. Si tratta di un contributo a fondo perduto con intensità variabile a seconda dei beneficiari e delle condizioni:
Per le aziende agricole di produzione primaria (imprenditori agricoli, cooperative agricole) è previsto un contributo fino al 80% delle spese ammissibili per impianti destinati all’autoconsumo (anche in forma di autoconsumo condiviso). L’80% è applicabile in particolare alle imprese del Mezzogiorno (8 regioni del Sud) nel terzo bando dedicato, mentre altrove l’aliquota base è inferiore (50-60%). Se l’impianto è realizzato oltre i limiti dell’autoconsumo (cioè per vendita energia), il contributo scende (es. 30% per quota eccedente, secondo schema notificato alla CE).
Per le imprese agroindustriali (trasformazione di prodotti agricoli) e le imprese che trasformano prodotti agricoli in non agricoli, erano previste aliquote rispettivamente intorno al 50% e 30% nei precedenti bandi.
Premialità: È previsto un incentivo aggiuntivo per chi contestualmente rimuove e smaltisce coperture in amianto/eternit dai tetti, per l’installazione di sistemi di aerazione e isolamento termico delle coperture (questi interventi complementari sono anch’essi finanziati al 80-100%). Inoltre, è finanziabile l’acquisto di batterie di accumulo e colonnine di ricarica elettrica fino a un certo massimale.
Caratteristiche principali: L’impianto fotovoltaico deve avere potenza compresa tra 6 kWp e 1000 kWp (1 MW), da realizzare esclusivamente su coperture di edifici strumentali all’attività agricola (sono escluse installazioni a terra sui terreni). La misura finanzia quindi il solare “integrato” nelle strutture agricole esistenti, con divieto di consumo di suolo. La spesa massima ammissibile per singolo progetto è di €750.000 (e comunque non oltre €1.000 per kW installato, salvo maggiori costi se coinvolta rimozione amianto).
Beneficiari: rientrano nell’agevolazione: a) imprenditori agricoli, singoli o societari; b) imprese agroindustriali; c) cooperative agricole che svolgono attività agricola e loro consorzi. Sono ammessi anche soggetti in forma aggregata (ATI, reti d’impresa, comunità energetiche tra aziende agricole), purché legati al settore. Questo consente, ad esempio, a più imprese agricole di presentare progetto congiunto o ad una CER rurale di partecipare.
Stato dei bandi: Tra il 2022 e il 2024 si sono tenute tre edizioni del bando Parco Agrisolare. Il terzo bando (2024) è stato dedicato esclusivamente alle 8 regioni del Sud, per garantire che almeno il 40% dei fondi complessivi PNRR benefici il Mezzogiorno. Tale bando (aperto dal 16 settembre al 14 ottobre 2024) mette a disposizione €250 milioni aggiuntivi (risorse RepowerEU). Sommando tutte le call, sono stati stanziati circa €2,35 miliardi e già oltre 15.000 aziende agricole risultano beneficiarie. I fondi residui andranno assegnati entro fine 2024, con obiettivo di realizzare 1,3 GW di nuova capacità solare in ambito agricolo entro giugno 2026. Al momento (settembre 2025) non sono aperti bandi oltre quelli conclusi; tuttavia, qualora rimanessero risorse non utilizzate, potrebbe essere valutata una riapertura o rifinanziamento (anche attingendo a fondi nazionali post-PNRR).
Come accedere: le domande si presentano sul portale GSE (Area Clienti) nei periodi di apertura dei bandi, seguendo gli Avvisi pubblicati dal MASAF/GSE. I progetti sono sottoposti a valutazione tecnica, ma la procedura è a sportello (ordine cronologico) rispettando contingenti e soglie regionali.
Incentivi per l’“Agrivoltaico innovativo” (Impianti fotovoltaici integrati nell’agricoltura)
Accanto al fotovoltaico su edifici agricoli, l’Italia promuove anche l’agrivoltaico, ovvero l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli in modo integrato con le coltivazioni. L’agrivoltaico avanzato prevede soluzioni come pannelli sopraelevati da terra, sistemi ad inseguimento o moduli verticali, che non pregiudicano la continuità delle attività agricole (ombre parziali, allevamento possibile sotto i pannelli, ecc.). Per queste tecnologie, il MiTE/MASE ha destinato risorse PNRR superiori a 1 miliardo di euro (M2C1 Investimento 2.2) con un apposito decreto ministeriale sul fotovoltaico in agricoltura emanato nel 2023. Gli incentivi vengono assegnati tramite procedure competitive (registri e aste GSE) bandite nel 2024. Il meccanismo consiste in una combinazione di tariffa incentivante sulla produzione elettrica immessa in rete e di un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili. In pratica, i progetti selezionati ottengono un Contratto per Differenza (CfD) a due vie con il GSE: se il prezzo di mercato dell’energia è inferiore alla tariffa aggiudicata in asta, il GSE integra la differenza; se superiore, l’operatore restituisce l’eccedenza. La tariffa incentivante viene determinata con gara pay-as-bid (ciascun offerente fa la propria offerta di tariffa). Inoltre, il progetto riceve un contributo a fondo perduto sulle spese di investimento, comunque entro massimali precisi: fino a €1.700/kW installato per impianti agrivoltaici avanzati di taglia ≤300 kW, e €1.500/kW per impianti sopra 300 kW. Questo grant copre al massimo il 40% dei costi, quindi è efficace soprattutto nel ridurre il costo extra delle soluzioni agricole innovative (strutture rialzate, ecc.). Beneficiari: imprenditori agricoli (individuali o societari, incluse cooperative), società agricole, consorzi tra imprese agricole, ATI di imprese agricole, ecc. – analoghi a quelli di Parco Agrisolare. Tempistiche: la prima procedura ha previsto candidature tra 4 giugno e 2 settembre 2024. Ulteriori bandi potranno essere aperti fino a saturazione della potenza prevista (si parla di diversi GW potenziali). Esempi di progetto: un impianto agrivoltaico di 10 MW su terreni seminativi, con moduli elevati 3 metri da terra e allevamento ovino sottostante, potrebbe ricevere: tariffa per 20 anni sull’energia prodotta (offerta in asta, ad es. ~70-90 €/MWh) e contributo fino a €1.500/kW (quindi ~€15 milioni per 10 MW) riducendo il capex. I partecipanti devono garantire il monitoraggio e la prosecuzione della coltivazione sul sito (requisiti verificati periodicamente).
Bioenergie e altri incentivi in ambito agricolo
Il settore primario è coinvolto anche nella produzione di bioenergie: biogas e biometano da reflui zootecnici e colture, combustibili legnosi, ecc. In particolare, è in corso il programma PNRR per incrementare la produzione di biometano agricolo da immettere in rete gas: il DM 15 settembre 2022 ha stanziato €1.7 miliardi per incentivare nuovi impianti di produzione di biometano sostenibile. Gli incentivi combinano un contributo in conto capitale (fino al 40% dell’investimento) e una tariffa incentivante sul biometano immesso per 15 anni, assegnati tramite bandi (il primo nel 2022, altri nel 2023-2024). Molte aziende agricole e agro-industriali (es. consorzi per biogas da reflui) stanno beneficiando di questo supporto per convertire i vecchi impianti biogas elettrici in produzione di biometano avanzato. In ambito termico, il Conto Termico già citato finanzia per le imprese agricole caldaie a biomassa, impianti solari termici, etc., con procedure semplificate se il contributo è sotto €250k. I Programmi di Sviluppo Rurale (PSR 2014-22, ora nuovi PSN 2023-27) di molte Regioni includono misure per impianti a fonti rinnovabili nelle aziende agricole (spesso come parte di investimenti più ampi). Ad esempio, la Regione Marche nel 2024 ha attivato un bando per investimenti produttivi agricoli che contempla contributi tra il 30% e il 60% anche per impianti fotovoltaici fino a 250 kW asserviti all’azienda (esclusi impianti a terra). La Regione Piemonte ha un bando 2024 per l’efficienza energetica delle imprese (incluse agricole) che offre una combinazione di finanziamento agevolato + fondo perduto coprendo fino al 65% per micro-piccole imprese (55% medie, 45% grandi) sui costi di pannelli fotovoltaici e altri interventi. In sintesi per l’agricoltura: gli incentivi disponibili dal 2025 spaziano dal fotovoltaico sui capannoni (Parco Agrisolare) all’agrivoltaico nei campi, fino ai biodigestori per biometano. Le aziende agricole possono anche partecipare alle Comunità Energetiche Rinnovabili, usufruendo dei relativi incentivi – anzi, il decreto CER permette esplicitamente che imprese agricole si uniscano in CER per condividere energia rinnovabile prodotta in ambito rurale. Ad esempio, più cooperative agricole potrebbero fondare una CER installando un impianto comune su un frantoio, alimentando sia l’opificio che le aziende dei soci, beneficiando del 40% PNRR e tariffa dedicata.
Bandi Regionali e Incentivi Locali Attivi (2025)
Oltre alle misure nazionali sopra descritte, diverse Regioni promuovono iniziative locali per incentivare le energie rinnovabili, a integrazione dei bonus statali. Questi bandi spesso utilizzano fondi europei (FESR, PSR) o risorse regionali e possono essere dedicati sia a privati cittadini sia a imprese. Ecco alcuni esempi rilevanti e attivi nel periodo 2024-2025:
Basilicata – “Bonus Fotovoltaico” per famiglie: La Regione Basilicata ha destinato €15 milioni (2024) più €24 milioni (2025) per contributi a fondo perduto rivolti all’installazione di impianti fotovoltaici residenziali e altre tecnologie rinnovabili domestiche. Possono fare domanda i proprietari/usufruttuari di abitazioni in Basilicata ove risiedono. Il bando (aperto dall’8 aprile 2024 al 31 dicembre 2025) finanzia impianti FV di almeno 3 kW con un sussidio fino a €10.000 per impianto (comprensivo di eventuale sistema di accumulo). È richiesta una potenza minima di 3 kWp (tolleranza 5%) e sono ammesse batterie, con contributo proporzionato. Procedure a sportello tramite la piattaforma regionale “Centrale Bandi”.
Lombardia – contributi per rifugi alpini e CER: Nel 2024 la Lombardia, dopo anni di forti incentivi regionali al FV domestico (esauriti nel 2022), ha rifocalizzato i fondi su ambiti specifici. Un esempio: il Bando Rifugi Alpini 2024 (€5 milioni) finanzia ristrutturazioni e efficientamento nei rifugi di montagna, includendo l’installazione di fotovoltaico + accumulo, con contributo a fondo perduto fino a €300.000 per rifugio. Inoltre, Lombardia e Piemonte stanno attivando bandi per supportare la costituzione di CER (es. contributi per studi di fattibilità, spese di gestione iniziali).
Lazio – Bando CER e imprese: Oltre al citato bando regionale CER da €10 milioni (35% a fondo perduto per impianti condivisi, domande da fine 2024), il Lazio ha anche un Bando Fotovoltaico imprese 2024 (FESR) con €40 milioni per sostenere efficienza energetica e rinnovabili nelle PMI laziali. Questo prevede contributi a fondo perduto che coprono fino al 50% dei costi per la parte fotovoltaica (se abbinata a interventi di efficientamento). Apertura settembre 2024, chiusura luglio 2025.
Emilia-Romagna – sostegno CER (esteso 2025): come visto, ER ha prorogato al 31/3/2025 il bando CER (25% contributo su FV+storage per comunità), e in passato aveva contributi per PMI e famiglie colpite dall’alluvione 2023.
Piemonte – efficienza imprese (100% combinato): il bando “PIV ER 2024” offre finanziamenti agevolati + grant per 100% costo ammissibile, con quota fondo perduto e prestito variabile secondo dimensione (fino a 65% grant per piccole, 45% grandi sul FV).
Marche – PSR 2024 agrivoltaico: bando da €28M per agricoltura (sottomisura investimenti produttivi + ambiente) che permette contributi 30-60% anche per FV su tetti fino 250 kW per autoproduzione.
Friuli Venezia Giulia: ha lanciato nel 2023 un bando per privati con contributo fino al 50% per piccoli fotovoltaici (<800 W) e sistemi di accumulo domestici (con massimali), e un bando per PMI agricole per fotovoltaico con rimozione amianto (cofinanziamento simile all’agrisolare).
Sardegna – Reddito energetico regionale: la Sardegna è stata tra le prime regioni ad attivare, già nel 2019, un “reddito energetico” locale per finanziare impianti fotovoltaici residenziali a famiglie fragili (sul modello poi adottato a livello nazionale). Nel 2023 ha pubblicato un bando per installazione di FV+storage gratuito per famiglie con copertura al 100% costi, poi sospeso all’avvio del fondo nazionale.
In generale, molte regioni stanno destinando parte dei fondi strutturali 2021-2027 a interventi per rinnovabili e autoconsumo. È importante quindi per cittadini e imprese verificare presso la propria Regione o Camera di Commercio se vi siano bandi aperti cumulabili con le agevolazioni nazionali. Spesso, i contributi regionali sono aggiuntivi e compatibili (fino al limite di aiuti di Stato), consentendo di coprire una quota ulteriore dei costi.