VERNICI “FRIGORIFERO”: RAFFRESCARE I MURI (ANCHE VERTICALI) SENZA ELETTRICITÀ
Le vernici “frigorifero” trasformano le pareti in condizionatori naturali: riflettono il sole, disperdono calore e riducono fino al 40% il consumo energetico.
CONDIZIONAMENTO
Matteo Ballista
10/21/20252 min read


VERNICI “FRIGORIFERO”: RAFFRESCARE I MURI (ANCHE VERTICALI) SENZA ELETTRICITÀ
Il sogno di un condizionatore invisibile
Le città diventano forni d’estate. L’aria condizionata rinfresca le case, ma riscalda le strade, consuma energia e produce emissioni. E se le facciate potessero raffrescarsi da sole, senza elettricità?
Negli ultimi due anni, diversi team di ricerca hanno sviluppato vernici e materiali passivi in grado di riflettere la luce solare e disperdere il calore verso il cielo. In pratica, superfici che si comportano come condizionatori invisibili, capaci di ridurre la temperatura anche sotto quella dell’aria circostante.
LA SFIDA DEL RAFFRESCAMENTO PASSIVO
La tecnologia si basa sul raffreddamento radiativo passivo, un principio fisico semplice: ogni superficie calda emette radiazioni infrarosse verso il cielo. Se la superficie riflette bene la luce solare e “vede” il cielo notturno, può rimanere più fredda dell’ambiente.
Il problema? Questo effetto funziona meglio su tetti e superfici orizzontali. Le facciate, invece, si scaldano per l’irraggiamento laterale, riflessi e calore del suolo. Gli edifici in città, circondati da altre pareti e strade, rappresentano quindi una sfida molto più complessa.
L’INNOVAZIONE DI NATURE ENERGY
Nel febbraio 2025, una ricerca pubblicata su Nature Energy ha mostrato una soluzione ingegnosa: un design a “denti di sega” per le pareti, con micro-superfici inclinate che riflettono la radiazione solare diretta e massimizzano l’emissione infrarossa verso il cielo.
Il risultato è sorprendente: una riduzione di temperatura fino a 2,5 °C sotto quella ambiente, anche su superfici verticali esposte al sole. Questo approccio apre la strada a facciate attive, capaci di contribuire al raffrescamento dell’intero edificio.
LA VERNICE CHE “SUDA”
A giugno 2025, su Science, un gruppo di ricercatori di Singapore ha presentato una vernice cementizia porosa che unisce raffrescamento radiativo ed evaporativo. Il materiale assorbe una minima quantità d’acqua e la rilascia lentamente, creando un effetto “pelle che traspira”.
I test hanno mostrato che la vernice:
riflette fino al 92% della radiazione solare, anche in presenza di umidità;
emette circa il 95% del calore come radiazione infrarossa;
riduce i consumi di condizionamento del 30-40% rispetto a pareti standard.
Anche in climi tropicali, dove il solo raffreddamento radiativo perde efficienza, questa combinazione resta efficace.
MATERIALI, PRESTAZIONI E PROSPETTIVE
Nuovi studi (RSC 2025, MIT 2024) stanno esplorando vernici inorganiche ultrariflettenti, stabili ai raggi UV e capaci di un raffreddamento teorico di oltre 100 watt per metro quadrato. Altri ricercatori, come quelli del NREL, stanno sviluppando emettitori direzionali e micropattern che permettono alle facciate di “guardare” il cielo anche da angoli sfavorevoli.
Parallelamente, diversi progetti europei (Horizon Europe, 2024–2026) stanno testando coating auto-adattativi, in grado di cambiare emissività a seconda della temperatura, riducendo il rischio di raffreddamento eccessivo in inverno.
PERCHÉ È IMPORTANTE
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il raffrescamento degli edifici rappresenta fino al 60% del consumo elettrico estivo in molte aree urbane. Ridurre anche solo del 20% questa domanda significherebbe risparmiare milioni di tonnellate di CO₂ e ridurre i picchi di carico nelle reti.
Le “vernici frigorifero” potrebbero quindi diventare un alleato chiave nella decarbonizzazione del clima urbano, migliorando al tempo stesso il comfort e la vivibilità delle città.
IL MURO CHE RESPIRA
Immagina una facciata che durante il giorno suda e respira, come la pelle umana sotto il sole. Ogni microgoccia che evapora rinfresca la superficie, mentre gli strati sottostanti emettono calore verso il cielo.
Non è fantascienza: è la nuova generazione di materiali “climatici”, capaci di trasformare l’involucro edilizio in un sistema attivo e intelligente. Un muro che non subisce più il caldo, ma lo gestisce.
Fonte
Nature Energy, “Passive radiative cooling for vertical walls through microstructured geometry”, febbraio 2025.
Science, “A porous cementitious paint combining radiative and evaporative cooling”, giugno 2025.
RSC Advances, “Highly reflective inorganic coatings for durable passive cooling”, 2025.
IEA, “Cooling Demand Outlook 2024”.